venerdì 15 novembre 2013

Palas de Rei - Ribadiso Da Baixo - Pedroso


Ormai la meta è vicina. Santiago è lì mancano un centinaio di Kilometri dopo tanti Kilometri. Ancora camminiamo sparpagliati. Con Paola dopo Portomarin ci siamo divise. Mi pare di ricordare che ancora la pioggia ci accompagna a tratti.
Seduto su una sieda sul limitare di un punto di ristoro trovo Pinuccio il generale. Gli chiedo di Marilisa e lui mi dice che è indietro e poi soggiunge: “lei lo fa apposta a rimanere indietro per farmi credere che sono io il più forte” carino no!
Invece Marilisa è rimasta indietro perché, ci racconterà poi, ha trovato l’uomo della sua vita. Sembra pazza di lui. È bello! Un colpo di fulmine.  Si sono dati appuntamento a Palas de Rei.
Arrivata a Palas de Rei vado a raccattare la mia mochila. l’ho spedita all’albergue privato Buen Camino. Paola mi fa sapere che loro sono al  
Municipale. Io  interpreto male il messaggio e mi fermo al Buen Camino dove è rimasto solo più un posto letto. L’ospitalero mi accompagna in camera, il letto vuoto è al piano superiore, quello inferiore lo sta occupando un pellelgrino. L’hospitalero chiede se c’è qualche caballero che vorrebbe lasciare il posto a una senora, che sarei io. L’uomo non da segni di aver capito. Io rassicuro l’hospitalero e occupo il letto superiore.
La historia de Palas de Rey se presenta íntimamente unida a la cultura castrense, conservando aún hoy numerosos restos arqueológicos (mámoas, dólmenes y castros) testigos de un remoto asentamiento. Según la tradición, el ayuntamiento debe su nombre “pallatium regis” al palacio del rey visigodo Witiza, que reinaría entre los años 702 y 710. En Palas, Witiza habría matado al Duque de Galicia, Favila, padre de Don Pelayo.
El estilo románico entró por el camino de Santiago, dejando su huella en la arquitectura religiosa, destacando la iglesia de Vilar de Donas, uno de los referentes principales del románico galego, declarada en 1931 monumento histórico-artístico. Sus pinturas murales forman uno de los conjuntos más destacados y mejor conservados de Galicia.
Por aquí pasaba la vía “Lucus Augusti”, y ya en el siglo VI se constata su pertenencia al condado de “Ulliensis”, siendo la Edad Media un período de prosperidad para la villa, en buena parte gracias al Camino de Santiago. El “Códice Calixtino” citaba Palas como parada obligada de los peregrinos para afrontar los últimos tramos de la ruta jacobea.
El ayuntamiento de Palas de Rey cuenta con un amplio patrimonio artístico que refleja el pasado señorial de estas tierras, pues conserva restos de fortalezas, torres, castillos, así como varios pazos y casas blasonadas. Entre las construcciones más relevantes pueden citarse: la antigua casa-torre de Filgueira; la casa-torre de Fontecuberta

Cirino, Pinuccio il generale, Paola
L’uomo sotto di me in realtà è veramente un bel tipo. Capelli bianchi lunghi sul collo, viso abbronzato, occhi azzurri, figura slanciata e muscolosa. Non c’è di che, niente male. Rimaniamo in camera noi due a sistemare le cose e a sistemarci. L’uomo è tedesco e sembra gentile. Mi offre anche la sua spalla per scendere dall’alto. Evidentemente prima non aveva inteso quello che aveva detto l’hospitalero. Ma a me non importa. Non mi sono messa nel camino pensando di fare la lady. Intanto arriva Paola che qui c’è internet. Dovrebbe stampare i biglietti dell’aereo. Giorni fa ho saputo da lei che aveva prenotato il volo per il ritorno. Io per la verità accarezzavo un sogno. Quello di fare una puntatina a Parigi che non ci sono mai stata, ma avendo ritrovato lei ho pensato che sarebbe stato bello ritornare insieme e così abbiamo fatto.
 Arriva l’ora della cena, raggiungo tutti, Paola, Cirino, Marilisa e Pinuccio al loro albergue. Ci avviamo in cerca di un ristorante. Io prendo Marilisa  sotto braccio e le chiedo di descrivermi il suo fidanzato, come già lo identiifica lei. Mi dice che ha i capelli bianchi lunghi sul collo, io le chiedo se indossa una canotta bianca e pantaloni beige. Lei mi conferma. Allora le dico: “se vuoi fare cambio  lui è nel letto sotto di me”. Marilisa rimane stupita dalla mia perspicacia, comunque progettiamo di ritornare all’albergue per dare l’opportunità a lei di contattarlo. Lui è sotto al bar e così riescono a parlarsi e si danno appuntamento per dopocena.

RIBADISO DA BAIXO
Il mattino successivo esco dall’albergue molto presto. L’inquilino sopra di me (il presunto fidanzato di Marilisa) è già uscito. Lo trovo seduto ad un tavolino all’aperto, in un punto di ristoro che si beve un caffè. Questa storia con Marilisa mi sollecita la fantasia. mi fermo anch’io, faccio una colazione abbondante e mi avvio. Lui è sempre lì. Forse aspetta.

Manco a dirlo piove. Esco dal paese. Il percorso segue la strada asfaltata. Mi sorpassa una figura, non capisco se uomo o donna. Non c’è nessun altro. Proseguo imbacuccata nell’impermeabile con cappuccio. Continua a piovere. La figura ignota è davanti a me sulla strada asfalta. Si ferma, le chiedo se ha bisogno di qualcosa, mi dice di no ringraziandomi. È una ragazza inglese. Poco più avanti si ferma di nuovo e mi aspetta. In quel punto la freccia gialla indica di svoltare a sinistra per inoltrarsi in un sentiero sterrato. La ragazza mi fa capire che non è molto conveniente inoltrarci in quel sentiero fangoso per via della pioggia col buio. Sono d’accordo  con lei e proseguiamo insieme per un lungo

tratto. Intanto si fa chiaro. Nuovamente la freccia ci indica di svoltare a sinistra, ma forse non c’era freccia perché la ragazza ha consultato il tracciato su un I Pod o qualcosa del genere. Questa volta la strada è sterrata ma larga e agibile. Proseguiamo ancora un pezzo insieme, poi capisco che la ragazza sta al mio passo solo per educazione e quindi la licenzio.  Lei si allontana agile e svelta. Qui il ricordo si fa confuso. arrivando sempre a pomeriggio inoltrato non avevo tempo di dfissare tappa per tappa la giornata appena trascorsa. Comunque sia la strada è sempre lunga. Ci siamo lasciati alle spalle quei meravigliosi boschi ed il profumo sprigionato dagli alberi di eucalipto. In Galizia pullulano le PULPERIE. Con Paola  e Cirino ci diamo appuntamento in una pulperia. Tappa d'obbligo per ogni pellegrino che passa di là. Inutile dire che Paola e Cirino mi raggiungeranno prima della meta pur essendo partiti  dopo di me. Il locale è attrezzatissimo. Sembra quasi una catena di montaggio. Uno taglia il pulpo, l'altro lo innaffia con il sugo ecc. Devo dire che è eccezionale. Non ho mai mangiato un polipo così tenero.  Ma la porzione così abbondante appesantirà non poco il nostro camino.
PENSAVO FOSSE AMORE INVECE ERA SOLO UN CALESSE.
Facciamo tappa a Ribadiso. Il posto è carino. l'albergue è vicino a un torrente con ponte medioevale. Uno dei tanti che abbiamo trovato su questo camino. La sera a cena incontro la ragazza inglese con la quale avevo condiviso un pezzo di strada sotto la pioggia. Facciamo fatica a riconoscerci a viso scoperto, infine ci salutiamo contente. Lei tenta di dialogare con me ma io sono troppo stanca ed ho la testa confusa. Le rispondo a male pena spiaccicando una parola in inglese, una in italiano, una in francese ed un'altra in spagnolo. una confusione totale.
Io e Paola ci informiamo  sugli sviluppi delle LOVE STORY di Marilisa ma rimaniamo deluse. Marilisa non è più interessata e penso: “Sembrava fosse amore invece era solo un calesse” titolo di un film con Massimo Troisi.
Prima di andare a dormire il generale ci delizia suonando un brano con l'armonica a bocca. E' un momento bello, evocativo. Il generale è una persona squisita. 

Pedroso
Il mattino successivo partiamo tutti e tre insieme. Io, Paola e Cirino.
C'è un rapporto singolare tra Paola e Cirino soprannominato "Ciuchino" il  quadrupede arguto e allegramente scombinato del cartone animato Shrek. I due personaggi calzano a pennello nel rapporto che c'è tra Paola e Cirino. Lui, diciamolo pure, ci gioca con questo personaggio, diventando assillante e iperprotettivo e Paola si stizzisce e anche molto. Cirino, come tanti, nasconde il suo vero io dietro un atteggiamento fatuo e superficiale.
Paola appena si avvia ha sempre difficoltà per via della tendinite. Poi si riprende. Quel mattino io e Cirino siamo avanti a lei, poi sbagliamo strada e quindi pensiamo che lei sia passata davanti a noi.

Con mio stupore mi raggiungerà più avanti e ci perderemo nuovamente.
Arrivo a Pedroso che Paola e Cirino sono già arrivati. Con Paola vado a recuperare la mia mochila che avevo spedito ad un albergue privato che come sempre i municipali non ritirano. Da O Cebreiro il costo della spedizione è sceso a 5€. Pedroso è una cittadina moderna ma non è attraente. L’albergue è grande e anonimo. Ci ritroviamo con Marilisa e il generale con i quali tutti insieme passeremo la serata. Ormai siamo alla fine. La stanchezza si fa sentire. Le mie gambe sono dure come pezzi di marmo. Siamo a fine settembre, i più se ne sono già andati e l’atmosfera non ha più quel sapore gaio e cameratesco che ha contraddistinto la massima parte del camino. Per i giovani invece è diverso. Loro organizzeranno una grande spaghettata e tra questi c'è pure "Francesco" con le sue amiche tra cui la ragazza americana molto bella.
















2 commenti:

  1. Mi ero accorto, da come ogni tanto mi osservavi, che cercavi di capire il vero Cirino al di fuori di ciò che appariva. Mi chiedevo quale fosse il risultato di questa ispezione. Ma la realtà è che io sono realmente fatuo e superficiale ahimè....

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