venerdì 15 novembre 2013

Puente Villarente - Leon


C’è un micino seduto sul top vicino ad un  lavabo in bagno. Sembra che aspetti e mi pare anche che voglia farmi capire qualche cosa. Io che non ho animali non capisco. Arriva una signora con una macchina fotografica. Vado anch’io a prendere la macchina fotografica. Quando ritorno vedo che la signora ha aperto il rubinetto dell’acqua ed il gattino sta bevendo da lì. Immortalo questa scena deliziosa facendo la fotografia.
Oggi la tappa è breve solo dodici Km. Federico è partito ieri da Leon per l’Italia e Paola che ieri si trovava a Leon sarà ancora avanti a me di un giorno.
La ragazza che era caduta dal letto mi hanno detto che sta un po’ meglio. Spero bene per lei.
Vorrei congedarmi dai ragazzi, loro proseguiranno oltre Leon quindi non avremo più possibilità di incontrarci, ma Franco rimanda, dicendomi che ci rivedremo ancora in mattinata, partendo loro dopo di me sicuramente mi raggiungeranno. Ma così non andrà e non li incontrerò mai più.
Per arrivare a Leon il percorso è abbastanza squallido. Si passa ancora un paese o due poi si sale a ottocentonovanta metri, dove si intravedono le guglie della cattedrale. L’ingresso in Leon è decisamente brutto si attraversa tutta una zona industriale. 
Un ponte ci conduce in città. Non resisto ad un grande magazzino ma non trovo nulla di interessante. Entro in quella che mi sembra una chiesa invece c’è una mostra permanente (credo) sul percorso storico della comunità judaica a leon nel medio evo. (questo è quanto ricordo).


Raggiungo il cuore della città, bella grande e moderna. Strade ampie, bei palazzi, belle piazze.

La cattedrale, bellissima è ubicata in una bella grande piazza contornata da vie, viuzze del centro storico. Faccio uno spuntino in un locale proprio lì sulla piazza davanti alla cattedrale e telefono a Gino, a Torino, cercando di fargli un po’ di invidia tanto che, a sera, Gino mi ritelefona dicendomi che anche lui voleva mettersi a cenare sul balcone, che ha la vista sulla Mole Antonelliana, ma faceva troppo freddo e quindi ha dovuto desistere. La cosa mi è sembrata veramente carina.
Leon è una città di notevole importanza storica per il Cammino e per la Spagna. Fondata dai romani per ordine di Galba, (prima che diventasse imperatore). Leon rappresenta  il cuore politico e militare del Nord del paese. La sua importanza decade durante il periodo delle invasioni barbariche. Nell’VIII secolo Alfonso I la riconquista dagli arabi e ne IX secolo, sotto i regni di  Ordono I e Alfonso II viene rafforzata e ripopolata con genti mozarabiche di cultura  arabo-cristiana. Ordono II ne fa nel 914 – 915 la capitale del regno austro leonese. Distrutta da Almanzor  nel 988 rinasce sotto Alfonso V. E’ la capitale più importante della Spagna cristiana fino al XIII secolo quando la fusione dei regni di Castiglia e Leon ne determina la perdita del titolo.

La cattedrale è il capolavoro del gotico maturo in Spagna ed è ispirata alle grandi cattedrali francesi; è detta la "Pulchra leonina" per la sua bellezza e la sua "fragilità".

Iniziata nel 1205, fu terminata due secoli più tardi e da allora è rimasta inalterata.La facciata, chiusa da due possenti torri di altezza diversa (a destra in stile gotico fiorito) ha una galleria di bifore sormontata da un rosone e dalla cuspide. In basso tre bellissimi portali, uno differente dall'altro, sono separati da piccole arcature. Al centro la porta di Nostra Signora Bianca, con la statua della Vergine come pilastro centrale, di santi nei piedritti, di angeli negli archivolti e il Giudizio finale nel timpano. A destra è la porta di San Francesco a sinistra quella di San Giovanni, con una Dormizione e incoronazione della Vergine Maria e scene della Natività nei timpani.
Il lato destro della cattedrale rivela un magnifico insieme di contrafforti, archi rampanti e finestroni. La testata del transetto presenta un corpo centrale simile alla facciata e tre portali, con belle statue nei piedritti del portale mediano.
Bellissima la parte absidale, in parte plateresca, con cappelle poligonali aggettanti.
Una caratteristica rilevante della Cattedrale di León è la ricchezza dei colori nelle sue finestre di vetro. Ce ne sono più di cento, che riempiono la chiesa con la loro luce multicolore. Oltre alle vetrate -che arrivano a raggiungere un'altezza di 12 metri nell'abside- c'è da porre in evidenza il coro ed i suoi seggi in noce nero del secolo XV, e la cappella maggiore, S. XVI, dietro alla quale ci sono affreschi di influenza italiana del secolo XIV.

Non ho voluto perdermi la sosta al monastero benedettino di Santa Maria de Carbajal menzionato e raccomandato dalla guida ma faccio fatica a trovarlo, in quanto l’indirizzo ivi riportato, è errato e pochi,  anzi nessuno ha saputo dirmi dove si trovava il monastero tranne un signore, il proprietario di un negozio che mi ha indicato l’indirizzo esatto e quindi dopo aver girato tutto il centro storico finalmente eccolo, davanti ai miei occhi, in una bella piazza con fontana al centro, chiesa tardo romanica e a chiudere la piazza lateralmente il monastero.

Si tratta di un complesso molto grande che comprende un’ala dedicata ad accogliere i pellegrini, la chiesa, il ristorante, e poi tutta una zona che adesso non ricordo bene a cosa fosse adibita.

Sistemate le mie cose ritorno in centro. Percorro la Rua ed incontro il mio “Francesco” il quale grida “Italiana!” battendomi le mani, anch’io sono felice di incontrarlo e anch’io batto le mani. Da quel momento per lui e il suo congiunto sarò “l’italiana”.
Dopo aver visitato la cattedrale gironzolo per i grandi magazzini a caccia di qualcosa, che mi sono stancata di indossare sempre e solo le stesse magliette da giorni e giorni poi, spedendo lo zaino posso permettermi un po’ di peso in più. Infine trovo una bella camicia a quadri sul grigio e una t-shirt grigia da abbinare insieme. Così sono più che soddisfatta. Quando arriverò in albergue dopo aver fatto la doccia posso indossare qualcosa di carino.
Alle 17 o 18 verso sera, mi reco in chiesa per la compieta. La voce di quelle suorine così pura e mistica mi riempie l’animo di tenerezza ed è la cerimonia più spirituale di tutto il Camino.

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