La tappa che mi sono assegnata oggi è di 31 Km. di cui
diciassette Km. di nulla. Non un paese, non una variazione di paesaggio. Nulla.
Di una monotonia assurda. Ma in compenso questo tratto è una di quelle parti
più autentiche dell’originale tracciato del cammino medioevale.
Lasciato Carrion de los Condes, dopo circa sei Km. inizia l’antica via romana Aquitania, il
tratto più lungo e monotono di tutto il camino.
Improvvisamente dopo i diciassette Km. di nulla ecco
comparire sotto la linea dell’orizzonte Calzadilla de la Cuevas. Successivamente
si costeggia la statale su un sentiero dopo di ché il cammino si anima con un
po’ di curve, saliscendi, e si giunge prima a Ledigos e poi a Terradillos de
los Templaros.
Ho già percorso 31 Km., la temperatura si è alzata e fa
caldo. Mi faccio coraggio, questa volta con lo zaino in spalla mi dirigo al
paese successivo. Cerco di prenotare telefonando, dopo un paio di tentativi trovo
sistemazione all’albergue privato Victoris.
La strada si snoda a serpentina in mezzo ai campi. Non
c’è anima viva. Dopo poco mi sorpassa un giovane tedesco che avevo visto
all’albergue. Anche lui in cerca di pernottamento. Sono tranquilla. Io ho la
prenotazione. Il tedesco avanti a me non lo perdo di vista in quanto la strada
a serpentina è in discesa. La luce è accecante in mezzo a quei campi gialli.
Anche oggi i colori dominanti sono il giallo dei campi e l’azzurro trasparente
del cielo.
Anche qui i tetti di un paese si annunciano con un certo
anticipo. Il fatto di vedere il tedesco davanti a me e poi il paese che appare
e scompare mi incoraggiano a proseguire. Finalmente entro in paese. Sono
stanca. Non c’è nessuno. Tutto chiuso e desertico. In questo isolamento
incontro un signore e gli chiedo dove trovo l’albergue Victoris lui mi dice che
si trova a Sahagun cinque Km. più avanti. Davanti al mio scoramento mi dice che
a pochi metri c’è un albergue e lì mi dirigo. Per fortuna trovo pernottamento
compreso la cena che l’albergue ha pure una sala ristorante. Oggi ho percorso
ben trentasei Km. la tappa più lunga di tutto il mio percorso. Telefono al
Victoris per disdire la prenotazione ma la signora non capisce quello che dico e
poi salta la linea. Provo una punta di disagio, mi spiace ma non sarei stata
assolutamente in grado percorrere altri cinque Km. ma nemmeno uno.
Dopo cena esco all’aperto. Un gruppo di signore francesi
mi guardano parlottando tra di loro. Telefono a Torino poi a Federico per
sapere come sta. Mi piazzo nel centro della piazza, unico punto in cui trovo
campo. Federico sta meglio ma è completamente spossato e quindi decide di
rientrare in Italia. Insieme alle ragazze aspetterà il mio ritorno per
organizzare la cena promessa. Il coreano
è seduto su una panca di pietra addossata alla parete della chiesa e canta
sommessamente accompagnandosi con una chitarra. Lo rivedrò ancora l’indomani
mattina sfrecciare sulla sua bicicletta, con la chitarra, a inseguire i suoi
sogni.
Marcello e Giorgia (carinissima), il ballerino e l'attrice. Ma i bastoncini sono quelli tuoi o li hai già scambiati?
RispondiEliminaforse più avanti, sì, mi pare più avanti. ma non mi anticipare le sourprise!
RispondiElimina