venerdì 15 novembre 2013

Roncisvalle



Arrivo a Roncisvalle dopo un paio d’ore. Il cielo è grigio e nebbioso.
 Il rifugio per i pellegrini è un antico hospital del sec. XVI e ci sono circa 120 posti letto più la possibilità di sistemarsi con i materassi a terra. Essendo arrivata per prima, chiedo all’hospitalero di  fissare un posto letto anche per Paola ma, anche questa è una regola per tutto il camino e per gli albergue municipali: non si può assegnare un posto letto prima dell’arrivo di ogni pellegrino.

Per prima cosa bisogna, e anche questa è una regola,  togliersi le scarpe, che dico gli scarponi e depositarli su lunghe rastrelliere. Il complesso è stato ristrutturato di recente. Le cabine hanno quattro letti a castello che ho condiviso con due ragazze coreane. Una cosa che ho notato nel loro comportamento, una complicità intima, discreta. Le ho trovate carine.
Non mi aspettavo tanta modernità in un posto antico come questo. Qualcuno dice di aver visto in un documentario un dormitorio in un salone antico e vetusto. In seguito vengo a sapere che in effetti in un’altra ala dell’antico edificio il dormitorio è proprio quello descritto nel documentario, una signora francese mi ha fatto vedere la fotografia.
Paola arriva con Sergio e altri ragazzi abbastanza in forma. Il percorso secondo lei non è stato così duro come si aspettava. Peccato la nebbia. Nel frattempo io avevo familiarizzato con Alessandro un ragazzo di Brescia che è arrivato da Pamplona in macchina. Simpatico e molto aperto è fisioterapista. Sarà molto utile ai suoi compagni di cammino e anche per Paola che già dalle prime tappe soffrirà di una brutta tendinite ma lei stoicamente continuerà senza mai mollare. 
Dopo aver prenotato per la cena in uno dei due ristoranti visitiamo la cappella di Sant’Agostino o sala capitolare dove fu sepolto il gigantesco (alto più di due metri) Sancho VII El Fuerte, re di Navarra. Vicino alla tomba le catene di un re musulmano da lui sconfitto nei pressi di Tolosa nel 1212 circa, che da allora rappresentano lo stemma di Navarra.
“Navarra” ……… ha un suono che mi piace, lo trovo altisonante. Mi fa pensare a re e regine, cavalieri e dame. A tempi antichi. Alessandro è molto eccitato perché è andato a visitare la cripta della Capilla de Sancti Spiritus dove la leggenda racconta che lì morì o fu sepolto Rolando e inneggia alla chanson de Roland studiata a scuola.







A cena eravamo tutti italiani. Tutti noi già citati più Nicla che aveva un allenamento pazzesco. Ci ha raccontato che lei faceva di corsa venti o trenta KM. Di tutti questi  pellegrini ritroverò soltanto Sergio a Finisterre, proprio alla fine del camino.
 Dopo cena, è la prassi e ci vanno tutti, credenti e non, c’è la benedizione del pellegrino. La funzione si svolge nella chiesa della collegiata, fatta costruire nel 1219 dal re di Navarra  Sancho VII El Fuerte. Fu ricostruita nel 1400 in seguito ad un incendio ed è considerata una delle prime chiese gotiche in Spagna. La chiesa è a tre navate con belle vetrate. Sull’altare una bella statua in oro, argento e diamanti della vergine di Roncisvalle. Il bimbo posa teneramente la mano sul cuore di Maria quasi volesse sentirne il battito.




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