venerdì 15 novembre 2013

Viana - Navarrete


La fermata dell’autobus, con mio grande stupore è gremita di pellegrini. Incontro anche gli amici neozelandesi, chiacchiero un po’ con una di loro, è sempre lei a conversare con me ed in qualche modo ci capiamo e di fronte alla mia perplessità per il bus mi risponde con candore: “ way not?”. Già, perché no?. Mi sembra ragionevole. Arriva il bus, non ci stiamo tutti, alcuni dovranno aspettare quello successivo che arriverà di li a poco, rassicura l’autista.  E’ buona regola che nessun  passeggero debba viaggiare in piedi.
Per arrivare a Navarrete dobbiamo cambiare il bus a Logrogno.

Facciamo fatica io le mie compagne di viaggio a capire dove si trova la fermata d’autobus per Navarrete.  La costaricana è una forza della natura. Si muove con determinazione e abla espanol. Io e le due canadesi le stiamo dietro fiduciose. Logrogno è una città modernissima, con strade larghe, bei palazzi. Se c’è un centro storico non lo abbiamo nemmeno sfiorato. Finalmente, chiedendo un po’ di qua e un po’ di là, anche con qualche nostro ausilio, troviamo la fermata dell’autobus e  verso le undici di mattina arriviamo alla nostra destinazione. Dal bus intanto abbiamo intravisto il sentiero del Cammino che affiancava a tratti la strada. La guardo con un po’ di rammarico. Gli amici neozelandesi li ho persi alla fermata d’autobus quando siamo arrivati.
Logroño è un'antica colonia romana, fondata dai Romani con il nome di Vareia, e successivamente, dopo il crollo dell'Impero Romano, occupata dai Celti. Dal X secolo in poi è stata a lungo contesa tra il Regno di Navarra e quello di Castiglia, fino alla conquista definitiva da parte del sovrano di Castiglia Alfonso VI nell'Anno Domini 1095. 
La cittá conobbe allora un momento di splendore, contrassegnato da una evoluzione dei rapporti sociali all'interno della comunità cittadina. Il re Alfonso VI scelse Logroño per rendere pubblico un editto che regolava la vita e i diritti dei cittadini del tempo, e tale modello fu esportato in molte città castigliane. 
Purtroppo la storia di Logroño conobbe momenti meno felici, come durante il tremendo periodo dell'Inquisizione; la città fu scelta come uno dei principali Tribunali dell'Inquisizione, e innumerevoli persone furono torturate e uccise in quel periodo buio della storia della cristianità spagnola.

 Navarrete
Ho spedito la mochila all’albergue municipale e la costaricana mi fa notare un cartello dove diceva che chi arrivava un autobus o spediva la mochila non sarebbe stato ammesso all’albergue.


Intanto è ancora presto. L’albergue aprirà alle tredici così io nel frattempo vado a cercare un albergue privato. Trovo alloggiamento al Pilgrim’s. Spiego all’Hospitalero, un giovane uomo che parla velocissimo tanto che io non capisco niente (e questa comunque non è una novità) il problema della mochila. Lui, mi dice che avrei dovuto spedirla lì ma ad ogni modo mi dà un numero di telefono dove poter chiedere dove me l’hanno spedita. Io mi agito per via della lingua, già ho difficoltà a parlare di persona, figuriamoci per telefono. Infine lui si ammorbidisce e acconsente alla mia richiesta  di telefonare lui. La mochila arriverà al municipale. Meno male.


Il Pilgrim’s è carino. L’hospitalero mi assegna un letto in una grande camera, anche lì con letti a castello. Al momento ci siamo soltanto io e due ragazze inglesi che alloggiano in un’altra stanza. C’è un bel terrazzo, con tavolini e ombrelloni e tanto di vista sulle montagne e una bella sala ristorante. 

Il Cammino di Santiago attraversa questa località passando dalla via Mayor del suo centro urbano.
Nel suo percorso verso Santiago di Compostela, il pellegrino si troverà ad attraversare questa cittadina medievale che si trova a solo 11 chilometri da Logroño. Il Cammino passa proprio dalla via principale del centro storico che, per il suo valore storico e artistico, in Spagna è considerato Bene di Interesse Culturale. Navarrete divenne una cittadina importante a partire dal XII secolo. A testimonianza del suo brillante passato ci sono case e palazzi insigniti da blasoni e scudi. Sarà divertente provare a identificare, tra i vari motivi ornamentali, la Croce di Santiago e altri simboli legati al Cammino. E’ obbligatorio fare una sosta per visitare la Chiesa dell’Assunzione, del XVI secolo, con tre navate e una preziosa pala d’altare barocca del XVII secolo all’interno.


Verso le quattordici mi avvio a ritirare la mia mochila. Arrivata al municipale, la vedo in un angolo e tiro un sospiro di sollievo. (ogni giorno è così, temo sempre che succeda qualche cosa. A Los Arcos per esempio, quando è arrivata la macchina con le mochile, se non facevo attenzione me l’avrebbero portata da qualche altra parte. Infatti la macchina stava già partendo con la mia mochila se non mi fossi accorta subito che non l’avevano scaricata).
 Mi avvicino al banco di ricevimento e indico alla
senora la mia mochila e lei mi chiede molto carinamente se volevo alloggio, allora le dico che ho visto il cartello e quindi ho già trovato un altro albergue, lei alza un po’ le spalle in segno di dissenso. A quel punto la saluto gentilmente e me ne vado. Peccato perché così per quel giorno ho perso le mie compagne.
Passo il pomeriggio oziando un po’. La cittadina è piccola e la si gira in un niente. Vi sono delle belle statue. Una molto bella di una donna con la brocca in testa che scende dal gradino della fontana di fronte alla chiesa dell’Assunzione. Un’altra, di fianco alla chiesa rappresenta un vasaio intento a plasmare un piccolo orcio e una terza, un uomo e una donna affacciati ad un balconcino che domina la strada che attraversa il paese.


Il cielo è gonfio di nuvole cariche di pioggia. Mi siedo un po’ su una panchina nel giardinetto che c’è lì in centro, un altro pellegrino  si sta medicando i piedi. Ad un certo punto la strada si affolla, arrivano delle macchine e dietro dei ciclisti. Si stratta di una corsa ciclistica. Qui in Spagna la bicicletta è molto in voga. Sono molti a percorrere il camino in bicicletta e non soltanto uomini ma anche donne.
Di tanto in tanto mi sento con Paola al telefono e vengo a sapere della sua tendinite. Anche con Federico tengo dei contatti. Il suo ginocchio, grazie alla fascia elastica che ha trovato a Pamplona va molto meglio. Anche lui adesso è avanti a me.

Verso sera inizia a piovere. E’ una bella pioggia decisa. Per un po’ mi diverto a guardarla dalla finestra della camera. C’è poco movimento in strada. Una famiglia arriva in macchina, scarica dei pacchetti e se ne va. Intanto arriva un nuovo pellegrino. E’ un ragazzo giovane. Dall’accento mi sembra toscano. E’ appena arrivato dall’Italia e non ha più trovato posto all’albergue municipale. Mi dice che addirittura hanno messo dei materassi per terra. Lui si chiama Marco, è un bel ragazzo e molto simpatico. Mi racconta che ogni anno fa una settimana di Cammino. Di più non può per via del lavoro e mi invita ad andare a cena con lui che ci sono amici che lo aspettano ma io rifiuto. Fa freddo e non ho nessuna voglia di uscire e poi mi sentirei anche fuori posto in mezzo ad un gruppo di giovani.
Mi avvio invece al ristorante dell’albergue. Oltre a me c’è una coppia anziana e una lunga tavolata imbandita, di sicuro attende una festa. La coppia anziana viene dal Québec. E’ la moglie che dialoga con me. Loro hanno già percorso seicento KM. partendo dalla Francia. La signora è deliziosa, molto aperta  e disponibile. Ordino per cena qualcosa di leggero. Una soòpa, che qui in Spagna sono molto buone e del pescados (pesce). Il tutto cucinato molto bene e mi accompagno con l’ormai inseparabile bicchiere di tinto (vino).
Purtroppo il mio stomachino fa ancora i capricci e mando indietro un po’ di pietanza comunque dico al cameriere di rassicurare il cuoco. Non è colpa sua. La cena era eccellente.
Alcune tappe dopo, a Granon incontro Marco con altri amici e lui racconta che quella sera a Navarrete, dopo essere rientrato al Pilgrim's, ed essersi coricato, sente del baccano venire da sotto. Io dormivo e non mi ero accorta di nulla.
Incuriosito scende e chiede all'hospitalero cosa stia succedendo. L'hospitalero, (secondo me con un po' di malizia) lo porta nella sala ristorante ed il povero Marco si vede assaltato da una orda di femmine assatanate. che lo circondano, blandendolo. Vogliono tenerlo con loro, dicendogli, "dai, stai con noi, sei carino!". Il povero Marco, (anima candida) tenta di difendersi, ma quelle non mollano. alcune di loro sono pure vestite e truccate da uomini con tanto di baffi e basette. Si trattava della festa delle "Mujeres" ed il povero Marco c'è capitato in mezzo. E smarrito commentava: "ma quelle donne avevano l'età di mia mamma!" (anima tenera!)



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