Il giorno 24 è stato il mio compleanno: 72 anni. Il
giorno 26 di mia mamma. Le ho portato i fiori e il 27 alle 6’30 ho preso il
pullman per l’aeroporto di Bergamo, destinazione Lourdes. Sono salita sul pullman al capolinea, alla
fermata successiva è salita una ragazza, subito mi sono detta: ho trovato
un’amica per il camino. E così è stato. Fino ad un certo punto.
All’aeroporto ci siamo avvicinate e conosciute. L’intesa
è stata immediata. Lei sembra più giovane di quanto è in realtà ma, comunque è
sempre molto più giovane di me.
Anche lei come me
farà tutto il camino. Anche lei come me non ha fissato il ritorno.
L’aeroporto pullula di aspiranti pellegrini. Li perderemo
tutti quasi subito, arrivati a Lourdes.
Quando i motori dell’aereo hanno incominciato rollare quasi ho gridato “non ci posso
credere!” ridendo come una pazza. Veramente ero lì e stavo per partire. Fino a
quel momento tutte le mie azioni i miei gesti sono stati automatici.
Inconsapevoli. Come se non mi appartenessero. E ora ero lì, stavo per partire.
Verso l’avventura. E non potevo crederci.
LE NUVOLE
Nuvole si sono adagiate sul mio prato
sono scese con stupore dall’alto
delle nostre rovine
Protagoniste della scena
Idea di statica perfezione
Mi hanno lasciato
Il viaggio è stato bellissimo: in mezzo alle nuvole. Uno
scenario fantastico. Alcune nuvole avevano la forma di un fungo con una grande
cappella al di sotto della quale stazionavano ciuffi di nuvoline e nuvolette. Una
quantità immensa. Un mare di nuvole galleggianti e sospese. Sembrava di
navigare con un nautilus in un paesaggio
antartico sennonché, anziché essere composto di ghiaccio era composto da nuvole
inconsistenti. Vapori, acqua.
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