“QUANDO MENO
TE L’ASPETTI SPUNTA PHELIPE”

Oggi solo 20,5 Km. si passa dagli 875m di altitudine di
Astorga a 1.160 m. di Rabanal del Camino.
Da ieri e ancor di più oggi il paesaggio è cambiato
notevolmente. All’orizzonte i Montes del Leon fanno da corona. Oggi e domani si
toccheranno le vette più alte del Camino.
I paesini che qui si incontrano vivono ed esistono grazie
al Camino ed il pellegrino è sempre più immerso nei momenti di vita che da
secoli caratterizzano questo percorso.
La tappa di oggi è breve e tutta in salita ma non
presenta grandi difficoltà. Come già accennato prima si attraversano paesini
antichi. Vengo attratta da un’insegna “La Barracca”. Il nome del teatro viaggiante di Garcia Lorca,
quindi entro senza indugio per la solita fermata e un poco di ristoro. Il locale
è rustico, colorato e un po’ raffazzonato ma molto piacevole, sicuramente adeguato
all’illustre nome che porta nell’insegna.
Qualcuno mi saluta. E’ Phelipe, scherzosamente gli dico “quando
meno te lo aspetti spunta Phelipe” e lui
di rimando “penso sempre che Silvana è davanti a me, vero!” gli faccio la
fotografia riprendendolo da dietro mentre cammina, lui si volta e gliene faccioun’altra di profilo, sono venute mosse e sfocate come mio solito,
peccato, perché è davvero un personaggio.
Ci inoltriamo in un bosco di roveri il sentiero è di nuovo difficile. un pensiero mi arriva come un dardo: Cristo è caduto tre volte sotto la croce. Probabilmente la via Crucis doveva essere dura e impervia come questo sentiero. Chissà. E mi viene da fare molta più attenzione, non vorrei cadere e farmi male. Sento anche Phelipe dire ad alta voce: questo è un malo camino. E siamo a due Km. da Rabanal
del Camino.

Rabanal del Camino fu presidio dei Templari nel secolo
XII, a loro toccava il compito di proteggere i pellegrini. Il paese antico ha
conservato tutte le case in pietra. All’albergue Nostra Senora del Pilar ci
siamo tutti. Intendo quelli che io conosco meglio. Il mio “Francesco che ha
fatto amicizia con delle ragazze in particolare un’americana molto bella, bionda,
alta, occhi
azzurri, pelle di porcellana; Cinzia con Margi, due ragazzi
italiani già incontrati precedentemente. Uno dei due ragazzi mi racconta che
già sua mamma a suo tempo aveva fatto il Camino, e per due volte. La cosa mi è
piaciuta in modo particolare. La coppia inglese, che è in giro per il mondo da
sei mesi, con la quale avevamo condiviso la cena insieme a Federico a Hormillos
del Camino.
L’albergue, che doveva essere un cascinale in origine,
almeno questa è la mia impressione, è molto accogliente. Soprattutto il cortile,
pieno di fiori, tavoli, tavolini e la zona bar. Una cosa curiosa, la parete del
bar è tappezzata da
banconote e monetine, cosa che ho già visto in tanti altri
locali. Ed è qui che compero quel delizioso libricino sulle leggende del camino,
che di tappa in tappa scannerizzo e inserisco in questo mio diario.

Dopo aver fatto un giro in paese e aver comperato all’emporio
qualcosa da mangiare per la tappa del
giorno dopo, mi reco alla chiesa,
(semidiroccata, ma proprio per questo molto suggestiva) del piccolo monastero
di San Salvador, dove i due monaci benedettini pregano lodi e vespri in canto gregoriano,
con la partecipazione di alcuni pellegrini che ciascuno nella propria lingua
recitano una preghiera. La cerimonia è molto raccolta ed il canto gregoriano è
molto bello.
Dopo aver cenato all’albergue mi preparo per la notte che
domani sarà una tappa lunga, importante, perché si arriva alla Cruz de hierro 1.500
m. di altitudine e poi la discesa con un dislivello 1000 m e non so ancora della
difficoltà che la discesa presenta.
 |
monumento dedicato ad un pellegrino deceduto durante il Camino |
|
Vero, La chiesa di Rabanal la tengo al primo posto per suggestività. Si percepiva fortemente la presenza del Divino.
RispondiEliminale crepe, le scrostature, la rendono impotante nella sua decadenza come un vecchio saggio pieno di rughe.
RispondiElimina