Arrivati a St. Jean tutti ci incamminiamo per il punto di
accoglienza e lì incomincia la lunga fila di pellegrini che camminano con lo zaino
appeso alle spalle e dietro alla schiena.
Incominciamo a incontrare gente che viene da tutto il
mondo. Canada, America, Australia e via discorrendo.
E’ la prima notte che passiamo in un albergue per
pellegrini. Ci sono i primi incontri. Conosciamo Sergio che sarà compagno di
camino per un lunghissimo tratto con Paola e poi una Messicana che già dava
segni di stanchezza. Alle dieci di sera si spengono le luci e questa è una
delle regole per tutto il camino. Al mattino mi sveglia un fruscio leggerissimo
sono i pellegrini tra i quali Paola, che affronteranno la prima tappa sui
Pirenei: da Saint Jean a Roncisvalle. Io
prenderò il pullman, con mio grande rammarico, perché dicono che i Pirenei
siano bellissimi ma c’è un dislivello di 1200 metri e Paola (la mia amica di
Torino) mi ha fortemente sconsigliata. Per me, forse, non è tanto conveniente.
Sono attirata dai baschi di lana autentici ma mi
preoccupa il peso e lo spazio nello zaino quindi rinuncio. Adesso mi dispiace.
In attesa del pullman, che parte verso mezzogiorno, vado dalla pettinatrice, quindi sono in tiro. Ma
durerà poco. Il giorno successivo con la prima tappa i miei capelli tra sudore
e fatica se ne andranno a farsi benedire. Per il momento oltre ad essere in
tiro sono entusiasta e piena di aspettative ed è la prima volta che mi trovo
sola in un paese straniero.
Alla
fermata del pullman incontro una pellegrina Svizzera. Lei ha incominciato il camino
non so dove e accusa una brutta tendinite quindi si è presa una pausa, con il pullman andrà
fino a Pamplona. E’ una giornata di nebbia. Peccato per Paola e gli altri amici
che si perderanno uno spettacolo della natura molto bello.
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